A volte ritornano

Non ero nemmeno sicura di voler pubblicare questo sconnesso sproloquio scritto ad un’ora improbabile della notte, ma ho deciso di buttarmi e condividerlo con voi. Troppo personale? Forse, però è proprio per questo che ho aperto questo blog, quindi sopportatemi.

Giovedì 27, ore 01.27.

IMG_6964.JPG

Preferirei essere già nelle braccia di Morfeo in questo momento, ma credetemi se vi dico che questa sera ad addormentarmi proprio non ci riesco. Solitamente sono quel tipo di persona che appena tocca il cuscino viene catturata dal sonno, ma ormai sono più di quaranta minuti che fisso il soffitto con scarsi risultati, ad eccezione del mio subconscio che produce pensieri riguardanti cose che dovrebbero stare chiuse in un cassettino nascosto della mia mente, per la mia salute psicofisica. Sarà che in questi giorni ho dormito una lussuosa quantità di ore per i miei standard (tutto grazie alla settimana di sospensione della didattica universitaria causa workshop, che amore), comunque, qualsiasi sia il motivo, ho bisogno di sfogarmi e quindi lo faccio qui, con l’illusione di essere ascoltata da qualcuno di voi. Vi avevo promesso di raccontarvi dei miei ultimi problemi di cuore, no? Occasione perfetta.
Premessa: se neanche due mesi fa mi ritrovavo in questo stesso letto a piangere tutte le mie lacrime, ora il sentimento che più descrive il mio stato d’animo verso la persona in questione è risentimento, senza più una lacrima. Ho fatto dei grandi passi avanti, quindi gioite!
In ogni caso, per darvi un’idea migliore, se dovessi riassumere tutto ciò che (non) c’è stato con una frase molto tumblr, sarebbe questa:

Siamo riuscite a rovinare tutto benissimo. Perfino quello che non c’era.

Ebbene, ora non vi sto a raccontare per filo e per segno la nostra storia perché non ne vedo nemmeno il senso, però quel poco che abbiamo vissuto era il mio piccolo sogno senza troppe pretese che, c’era d’aspettarselo, si è dissolto in fumo perché ovviamente la mia vita sentimentale deve sempre essere una merda. Okay okay, così sono fin troppo catastrofica, sappiate che non ho ancora perso le speranze e sono convinta che prima o poi incontrerò la ragazza giusta: lasciatemi sognare! Tornando a noi, mentre mi impegno con tutte le mie forze a dormire, la mia mente mi tormenta con immagini i ricordi dei baci che ci siamo scambiate, delle frasi che ci siamo dette, delle promesse mai pronunciate e mai mantenute, della sensazione di libertà che provavo camminando mano nella mano fregandomene di tutto e di tutti e delle mille volte che ho pensato “quanto cazzo è bella“. Ed io, in questi ricordi, ci annego.
Quindi chiudo con un piccolo augurio per me stessa:

Rain came pouring down when I was drowning
That’s when I could finally breathe
And by morning gone was any trace of you,
I think I am finally clean.

Buonanotte cuori.

A volte ritornano

Nuova ricetta per la felicità

tumblr_nc79ihihX51sanwz4o1_500-1

Finalmente trovo un attimo per buttar giù alcuni dei pensieri che mi frullano nella testa da giorni e per aggiornarvi sulla vita diversamente interessante.

Punto primo, lunedì avrò il primo esame universitario di materiali per il design (fisica, per intenderci) e ho passato le ultime ore – che avrebbero dovuto consistere in uno studio matto e disperatissimo – a dormicchiare sotto il piumone e a guardare serie tv, ma non mi sento per niente in colpa. Meglio così.

Punto secondo, molto più importante, l’altro ieri ho fatto una cosa che desideravo fare da fin troppo tempo, ma riguardo alla quale non mi ero mai decisa. È andata più o meno così: ero in centro con una mia amica e, passando davanti al negozio di tatuaggi a cui facevo il filo da settimane, lei mi propone di entrare. Okay, mi dico, chiedere un paio di informazioni non costa niente. Ci accoglie un ragazzo – dannatamente figo – al quale spiego le mie intenzioni e che, qualche minuto dopo, mi offre un appuntamento per il pomeriggio stesso. Ero quasi tentata di declinare, quando mi sono detta qualcosa sulle linee di “fanculo, facciamolo“. Così circa tre ore dopo ero di nuovo lì, ad aspettare in preda all’ansia che il piercer mi ficcasse un ago nell’orecchio per avere finalmente anche io il tanto agognato helix – se non avete idea di cosa sia fatevi una cultura, ma vi consiglio di non cercare su tumblr perché i risultati sono leggermente poco attinenti (a meno che non vi interessi anche del porno gay, in quel caso è un ottimo combo). La cosa per cui ero più preoccupata era la sezione di mia madre perché, ovviamente, non glielo avevo mica detto. Alla fine è sbiancata e ha sclerato un po’, ma nulla di eclatante: pensate che io mi aspettavo che non mi parlasse più per una settimana! Tutto ciò per dirvi di non farvi influenzare da chi vi rema contro, ma di fare quel cazzo che volete, perché la vita è vostra. È da settembre che ho deciso di fare più cose per me, di quelle che mi rendono felice, e in generale di vivere la mia vita secondo i miei principi. Della serie: la nuova ricetta per la felicità, che mi sta dando un sacco di soddisfazioni. Forse il passo più grande è stato fare coming out (vi racconterò anche di questo prima o poi), mentre ora sto aggiungendo altri piccoli tasselli per diventare sempre di più la persona che voglio essere.

Dopo questa breve ventata di ottimismo vi auguro una buona serata e me ne vado a guardare Ragazze interrotte, film che ormai mi è stato consigliato fino allo sfinimento e che quindi devo assolutamente vedere.

Nuova ricetta per la felicità

Lezioni di vita

Probabilmente prima di tutto dovrei spiegarvi il motivo dell’apertura di questo blog, ma per essere coerente con la pigrizia insita nella mia persona salterò – almeno per ora – questo fondamentale passaggio (non disperate, davvero!). tumblr_nbmzcl24I21tfy1heo1_500

Qualche giorno fa il ritrovamento dell’immagine qui sopra, stimolato dalla mia improbabile passione per le luci al neon e da niente po’ po’ di meno che il giovane Louis Tomlinson (che ha sul petto un tatuaggio con questa frase, ndr), mi ha portato a riflettere su alcuni degli eventi accaduti nella mia vita negli ultimi mesi. Per farla breve, avevo tutto programmato: nuova università, nuovi amici, nuova ragazza, nuove esperienze. Una figata, penserete voi. Ecco, si, peccato che non sia andato proprio tutto così e che un anello della catena si sia spezzato ancora prima di saldarsi completamente, lasciandomi con il cuore ammaccato (ci sto ancora lavorando per metterlo a posto, ma sono sulla strada giusta). Di conseguenza mi sono sentita come una perfetta cretina perché si, io ad ottobre già mi immaginavo pomeriggi passati a casa di lei a guardare il suo film preferito sotto le coperte e la ricerca del suo regalo di Natale. Che ci volete fare, ho scoperto di essere una persona fin troppo romantica anche per i miei standard! Per arrivare al dunque, oltre alle notti in lacrime, all’ansia, agli smadonnamenti e alla delusione, questa storia mi ha insegnato un principio importante, rinchiuso nella frase It is what it isCes’t la vie, come dicono i francesi. In pratica, è inutile costruirsi castelli di nuvolette arcobaleno o fare improbabili progetti a lungo termine, perché tanto la vita va comunque come deve andare. Forse non pretendere troppo e accettare un po’ più le cose come vengono è la chiave per esistere più serenamente e per apprezzare quello che si ha, piuttosto che costantemente pensare a quello che si vorrebbe avere.

Lezioni di vita